Nell’isola di Filicudi, ultima tappa di un ideale tour delle Eolie anticamente chiamata Phenicusa (ricca di felci), si impone maestosa appunto la Fossa delle Felci, un vulcano spento alto 774 metri.
Da non perdere è senz’altro la visita alla ”Grotta del Bue Marino”, la più grande delle Isole Eolie. Prende il nome dalle foche monache che la abitavano e offre particolari giochi di luce, oltre allo sciabordio e al muggire del mare tra le rocce.
Molto interessanti sono le rovine del villaggio neolitico sul promontorio di Capo Graziano. Recentemente sono state portate alla luce altre rovine (sempre nella zona di Capo Graziano) che hanno preso il nome di Rovine di Filobraccio. I reperti ritrovati testimoniano la presenza sull'isola, durante il Neolitico, di una fiorente industria e lavorazione dell'ossidiana. È presente sull'isola una sezione del Museo archeologico eoliano, con reperti provenienti dagli scavi di Capo Graziano e da altre zone delle isole Eolie.
Giungendo a nord, si arriva a una riserva naturale protetta, dove è possibile ammirare il suggestivo monolito “La Canna” e lo scoglio “Montenassari”.